Pubblicata in G.U. 305 del 31 Dicembre 2024 la legge n. 207 del 30.12.2024 c.d. “Legge di Bilancio” introduce importanti novità per anno 2025 e successivi.

Un sunto delle principali misure fiscali e contributive è stato pubblicato sul sito istituzionale  del  Ministero dell’Economia e delle Finanze, che illustra: il taglio del cuneo fiscale, la revisione aliquote irpef, la rivisitazione delle detrazioni fiscali, l’aumento della soglia della flat tax per i lavoratori dipendenti, il  bonus bebè e asilo nido

In materia di lavoro alcune delle nuove misure previste riguardano:

  • l’esonero contributivo per le lavoratrici madri;
  • l’ampliamento fino al terzo mese di congedo parentale dell’indennizzo elevato all’80% della retribuzione;
  • la proroga, per i prossimi tre anni, della maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti (elevabile al 30%  nel caso di assunzioni stabili di particolari categorie di soggetti);
  • la proroga fino al 2027 della riduzione – dal 10% al 5% – dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa;
  • il nuovo modo di valorizzazione dei fringe benefit auto concessi in uso promiscuo ai dipendenti (art. 1 c. 48 Legge di bilancio);
  • la conferma per il triennio 2025-2027 della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit (fino a 1.000 euro per i lavoratori senza figli e fino a 2.000 euro per quelli con figli);
  • l’introduzione di un nuovo “fringe benefit” riconoscibile per i nuovi assunti a tempo indeterminato nell’anno 2025 e con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente, che accettano di trasferire la loro residenza di oltre 100 chilometri: secondo la nuova norma non concorreranno   a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui per i primi due anni dalla data di assunzione, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti.

Di immediato impatto e che comportano sin da subito implicazioni pratiche a livello aziendale troviamo le nuove disposizioni previste dall’art. 1 c. 81 della L 207/2024 relative alla tracciabilità delle spese per trasferte.

Dal 1° gennaio 2025 i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea  sostenute dai dipendenti in occasione di trasferte o missioni fuori dal territorio comunale, non concorrono a formare il reddito solo se i pagamenti delle spese sono eseguiti con versamento bancario o postale o mediante altri sistemi di pagamento tracciabili: carte di credito o debito, carte prepagate, app di pagamento via smartphone collegate ad iban, telepedaggio collegato ad iban.

Queste spese sostenute dal datore di lavoro, sono deducibili per l’impresa nei limiti previsti dalla normativa vigente solo se pagate con mezzi tracciabili; tale disposizione è valida ai fini delle imposte dirette IRPEF  e IRES  e IRAP.

La norma è già in vigore,  per cui è premura dell’azienda aggiornare  sin da subito le  policy aziendali sulle trasferte/missioni e darne immediata comunicazione ai dipendenti delle nuove modalità operative.

Le aziende dovranno attivarsi predisponendo adeguati sistemi di pagamento (es. carte di credito aziendali) ed eventualmente revisionare le procedure interne di gestione delle note spese.

Pena l’assoggettamento  del rimborso spese alle ritenute previdenziali e fiscali  nonché l’indeducibilità delle spese per l’azienda, occorrerà sin da subito implementare le procedure di controllo della documentazione che ricordiamo dovrà essere ad esempio sotto forma di fattura o altro documento fiscale, ricevute di pagamento tracciabili (copia scontrino pos, indicazione del metodo di pagamento indicato in fattura, copia e/c della carta di credito).

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