L’INPS con il messaggio n. 4178 del 2023 chiarisce che in caso di assunzione agevolata under 30 (L.205/2017), la riqualificazione ab origine di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato non preclude che l’agevolazione possa essere concessa a un altro datore di lavoro che, in buona fede, abbia assunto il lavoratore titolare del rapporto riqualificato. Dunque, la preclusione dell’agevolazione vale solamente nel caso in cui chi voglia beneficiare dello sgravio, sia il medesimo datore di lavoro titolare del rapporto riqualificato a seguito di accesso ispettivo.
La Legge 205/2017 ha introdotto un’agevolazione contributiva per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 30. Tra i requisiti essenziali per beneficiare correttamente di questa agevolazione, è di fondamentale importanza che il lavoratore non abbia avuto precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Per questo tipo di verifica, non è sufficiente che il datore di lavoro prenda atto unicamente delle informazioni fornite dal candidato sul Curriculum Vitae, né può affidarsi esclusivamente all’utilizzo dell’Utility INPS per la verifica, poiché quest’ultima non possiede un valore certificativo. È sempre consigliabile che il datore di lavoro integri le sue verifiche richiedendo al candidato di produrre il suo estratto delle esperienze lavorative rilasciato dal Centro Impiego e l’estratto contributivo Inps. Con l’acquisizione di questi due certificati aggiuntivi, che hanno valore certificativo, il datore di lavoro può dire di aver compiuto ogni sforzo possibile per condurre verifiche approfondite e complete, dimostrando così di aver agito diligentemente ed in buona fede. Ovviamente, tale documentazione potrà essere prodotta anche agli enti preposti in caso di contestazione e disapplicazione dell’incentivo.
È possibile che situazioni del genere si verifichino, ad esempio, nel caso in cui un giovane assunto con l’agevolazione under 30 abbia avuto in passato un rapporto di lavoro irregolare, o anche regolare, ma che successivamente durante un accesso ispettivo venga riqualificato dagli ispettori come un rapporto a tempo indeterminato ab origine. A seguito di questa riqualificazione coatta del precedente rapporto di lavoro, il giovane lavoratore non soddisferà più il requisito della mancanza di un pregresso rapporto indeterminato, impedendo così l’applicazione dell’agevolazione.
Con il messaggio 4178/2023 l’istituto:
- da un lato ribadisce che datore di lavoro titolare del rapporto riqualificato a seguito di accertamento ispettivo, non potrà assolutamente beneficiare dell’incentivo per detta “assunzione a tempo indeterminato”;
- dall’altro “premia” il diverso datore di lavoro che in buona fede ha assunto ed iniziato ad applicare le agevolazioni, poiché alla data dell’assunzione incentivata riteneva che il lavoratore fosse legittimo destinatario dell’agevolazione. “il datore di lavoro che ha assunto in buona fede può legittimamente fruire degli esoneri contributivi in oggetto e non è tenuto, per il successivo accertamento dell’esistenza di un rapporto di lavoro riqualificato presso diverso datore di lavoro, alla restituzione dell’agevolazione, né al pagamento delle eventuali sanzioni previste per la pregressa fruizione della misura agevolativa”.
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