Il datore di lavoro ha il potere di scegliere il contratto collettivo da applicare ai propri dipendenti, purché rispetti i principi costituzionali e le leggi vigenti. Questo è quanto stabilito dal TAR Lombardia con la sentenza n. 2046 del 4 settembre 2023, che ha respinto il ricorso di un sindacato che chiedeva l’applicazione di un diverso CCNL a una cooperativa sociale.

La scelta del contratto collettivo è una decisione importante, poiché determina le condizioni economiche e normative dei lavoratori, come lo stipendio, gli orari, le ferie, i permessi, i contratti a termine, i contributi previdenziali e le tutele sindacali. Inoltre, la scelta del contratto collettivo può influire sulla competitività dell’azienda e sulla sua capacità di attrarre e trattenere i talenti.

Ecco alcuni punti da tenere a mente:

• Il datore di lavoro ha il diritto di scegliere il CCNL da applicare, anche se questo può sembrare incoerente con l’attività aziendale. Come detto in apertura, deve solo rispettare i principi costituzionali e le leggi vigenti.
• Il datore di lavoro deve garantire una retribuzione adeguata alla qualità e quantità del lavoro prestato, secondo l’articolo 36 della Costituzione.
• Nel caso delle cooperative sociali, il datore di lavoro deve assicurare ai propri dipendenti trattamenti economici non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi delle organizzazioni rappresentative.
• I lavoratori non possono pretendere l’applicazione di un contratto collettivo diverso da quello scelto dal datore di lavoro, anche se ritengono che questo sia più favorevole o più coerente con l’attività svolta.

La sentenza del TAR Lombardia conferma la discrezionalità del datore di lavoro nella scelta del contratto collettivo e la necessità di una corretta informazione e consulenza in materia. Il nostro Studio Tresoldi & Associati offre tutti i servizi di Consulenza del Lavoro ed è a disposizione di aziende e lavoratori.

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